Nel 2007 finalmente si giungeva alla pubblicazione del Campanaro musicista e, pensando a una eventuale presentazione, mi scoraggiava l’idea di dover esporre gli aspetti più significativi del libro sapendo che il pubblico non era mai stato in campanile e quindi ogni riferimento si sarebbe dimostrato estremamente nebuloso. Ci tenni quindi alla realizzazione di un DVD che avrebbe portato gli astanti in quel luogo così distante e inusuale dal vivere le forme dello spettacolo.
Mi premeva portare gli spettatori in quel luogo con immensa discrezione. Così che è nato un nuovo percorso sonoro e visivo. Già salire su un campanile è privilegio di pochi, e pochi campanili sono accessibili al pubblico. Ora, va detto che la cella campanaria è stata un fantastico luogo di suono, un salotto di discussione sui perché e sulla possibilità di poter eseguire questa o quella sonata. Un’esecuzione non è mai, a solo, una semplice permutazione di numeri, ma è anche e soprattutto il raggiungimento di un equilibrio estetico tra i suoni e indirettamente “numeri”, che si realizzano in funzione di quel campanile e su quelle campane.